È uscita da pochi giorni la raccolta di racconti di Fiorenza Stella, scrittrice e giornalista toscana che ha scelto questo nome per pubblicare le sue opere di narrativa.

Il circolo del tronco cavo è un volume di poche pagine con diciotto racconti che possono sembrare scollegati ma in realtà uniti da un sottile filo rosso. Le coincidenze che capitano nella vita, quegli eventi che crediamo frutto del caso sono il filo rosso che attraversa ogni racconto.

La sincronicità che si manifesta nella vita di ognuno di noi umani quando siamo nel “flusso”, raccontata alcune volte in maniera più chiara e diretta, in altre nascosta tra le righe.

Una lettura volutamente semplice, perché Fiorenza Stella dichiara “di voler arrivare al cuore e non all’istruzione delle persone”.

E così dalla favola istruttiva di Lucilla, si attraversano i ricordi di Renzino nella sua corte in una Firenze martoriata dalle bombe, per poi passare alla Sicilia senza tempo di Don Mimì e finire con l’intento del Paese dei biscotti.

Tra storie di fantasia e storie vere, a cui la scrittrice ha dato corpo e vita con una unica chiave racchiusa nel prologo. Qui, come in tutto il resto del libro, si “descrive una storia vera a metà”.

Il consiglio dell’autrice è di leggere un racconto a sera, prima di addormentarsi, per comprendere che niente avviene mai a caso e che nella vita si fanno strani incontri che ci lasciano messaggi. E solo se stiamo attenti, prestando loro attenzione senza farci distrarre, entreremo nel flusso dell’esistenza che ci siamo scelti. Basta saper leggere tra le righe, come quelle di questo piccolo libro, che sembra innocuo ma non lo è.

Tra i recensori c’è chi ha trovato affinità con certe atmosfere ritrovabili in certa narrativa di Dino Buzzati.


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